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parliamo un po' di cosa scrivere in questo spazio qui

aprile 28, 2004

21 settembre 2001

TOLOSA, 21 SETTEMBRE 2001 - Una fortissima esplosione, di origine ancora sconosciuta...

... fonti dei soccorritori parlano di danni spaventosi, 12 morti e 240 feriti, 50 dei quali in gravi condizioni.

... la fabbrica chimica AZF del gruppo TotalfinaElf che è esplosa stamattina alla periferia sud di Tolosa.

Nella nube tossica che si dirige dalla periferia verso il quartiere del Mirail e il centro dei Tolosa ci sarebbe ammoniaca, stando alla testimonianza di alcuni operai della fabbrica.

... la polizia ha invitato la popolazione a barricarsi in casa. Panico e psicosi-attentato fra gli abitanti, ai quali sono state distribuite maschere antigas. La maggior parte dei feriti sarebbe stata colpita da frammenti di vetro, ma si è avuta notizia del crollo di due stabilimenti industriali e di almeno un grande negozio di elettrodomestici...

... chiusa la metropolitana dopo la fuga di centinaia e centinaia di persone dalle stazioni, bloccata la tangenziale. Evacuate molte scuole ed edifici.

"Testimonianze allarmanti" sulle condizioni di sicurezza nella fabbrica AZF di Tolosa erano state raccolte di recente.

Nel magazzino c'era «acido nitrico».

... al momento attuale Tolosa - sconvolta dall' esplosione di questa mattina - è una città isolata. Enormi ingorghi di auto circondano la città del sud della Francia da quando - presi dal panico - migliaia di abitanti sono saliti in macchina con familiari e conoscenti e si sono allontanati a tutta velocità dal centro. In centro, frantumi di vetro per terra ovunque, fino a parecchi chilometri di distanza dal luogo dell'esplosione.
L'esplosione è stata equivalente a una scossa di terremoto di magnitudo 3,4 gradi sulla scala Richter ed è stata avvertita anche dai sismografi della Normandia, nel nord della Francia. Cinque treni con circa 4.000 pellegrini italiani diretti a Lourdes, che avrebbero dovuto transitare oggi pomeriggio per Tolosa, sono stati deviati su Bordeaux.

...
TOLOSA, 24 SETTEMBRE 2001 - A tre giorni dall'esplosione nell'Azf di Tolosa il bilancio è di 29 morti (22 all'interno della fabbrica), sei dispersi e più di 2 mila feriti. 400 persone sono ancora in ospedale, 30 di loro in condizioni gravi.

I danni ammontano a centinaia di miliardi. Sono state chiuse altre due aziende accanto all'Azf: la Tolochimie ed la SNPF (dove si fabbrica carburante per i missili Ariane e il fosgene, un gas bellico). 460 operai sono senza lavoro e altri mille in cassa integrazione. Dopo quest'incidente è ad alto rischio la sopravvivenza del polo chimico a sudest di Tolosa, già radicalmente contestato dagli ambientalisti.

3 mila gli edifici danneggiati....

Sia l'azienda che i sindacati hanno ipotizzato un attentato, gli inquirenti hanno parlato di un "atto individuale", forse di una vendetta. L'esplosione di venerdì mattina è avvenuta non durante un processo di lavorazione ma nel magazzino e il gas deflagrato (nitrato di ammonio, un potente esplosivo adoperato anche da Tim McVeigh nella strage di Oklahoma city) per produrre gli effetti che ha prodotto sarebbe stato portato a un livello di surriscaldamento altissimo da un atto volontario, non da un errore o da un incidente casuale. Alcuni operai hanno parlato della strana presenza, all’interno della fabbrica, di grossi cilindri di plastica a forma di pannocchia, ma gli inquirenti giudicano la testimonianza poco attendibile...

Iazigo sarà lei!

La sotto-provincia di Jasz, al centro dell'Ungheria, è un'enclave etnica dove vivono gli Iazigi: nel 900 l'ultimo eroe degli Jasz venne imprigionato e condannato a morte. Suonò il corno di guerra per richiamare i suoi guerrieri: nessuno arrivò e lui fu giustiziato. Fine della storia degli Jasz.
La strada per Jàszberény attraversa una campagna verde e piatta. Strada stretta, poche curve, asfalto relativamente recente. Ci sono dossi strani, a cammello; ci sono cunette inattese, parallele alla strada, non perpendicolari. Ci sono buche grosse (80-100 cm di diametro, più di una spanna di profondità); a volte leggi sui giornali "...uscito di strada a causa di una buca, si schiantava e perdeva la vita...": mi chiedevo come fosse possibile morire per una buca sulla strada; ora ci credo. Sulla strada non passa quasi nessuno. Ma a volte ci sono dei trattori, modelli anni '70 Daf, Trabant, Husqvarna; a volte sono carri trainati da cavalli; a volte si incrociano colonne di TIR che superano trattori o carri. Né rallentano, né scalano marcia: superano. Quelli che percorrono la tratta Timisoara-Budapest decidono spesso di allungare la strada passando di qua, prima di raggiungere "La Circe Magiara". Non che lo facciano per godersi il panorama; gli Jasz producono clandestinamente alcuni prodotti clandestini che camionisti clandestini portano clandestinamente nel resto d'Europa: candelotti di dinamite al mais, grappe di legno di sedia, chewingum all'aglio.


"Di quiu no muovu-su nessunuscu" ripetè il "bue" rumeno.
La situazione non gli era molto chiara ma il suo istinto bovino gli diceva che c'era qualcosa di strano, lì dentro. Le sue perplessità aumentarono ancora quando, scrutando meglio lo zingaro gestore del bar, ebbe l'impressione di averlo già visto. Tanti anni fa: stava vendendo uno stock di candelotti di dinamite a forma di pannocchia ad un camionero nei pressi di Jàszberény.
Estu no eres zingaru. Estu eres Jaszu!

aprile 16, 2004

Mi accodo

Forza Demix, ché c'ho la bici in terza fila...

aprile 12, 2004

La riscrittura di Gentlemen's Agreement è perfetta e decisamente organica alla fabula, anche se ritengo che sarebbe bene discutere attentamente la possibilità di intervenire ex-post sul testo.
Scendo or ora dall'Alta Langa, dove ho consumato un poco frugale pranzetto. Mi maledico per non aver avuto con me la mia fida Nikon, ché avrei avuto modo di riempire un paio di schede fotografiche: un sole radente duellava con neri nuvoloni rivieraschi e proprio all'altezza di Serravalle l'acquazzone era impenetrabile. In compenso la tranquilla oasi di Gigi, a Roascio, ha concesso alcune ore di ristorato riposo ai pellegrini che si avventuravano incautamente sulla Via Magistra Langarum.

aprile 06, 2004

Allegato 1: San Michele aveva un Gallo...

Dove si tratta con dotta elocuzione del delittuosissimo rapporto che intercorse tra una Sacra et Luminosissima Reliquia et uno horrifico autocarriadore lusitano.
Et inoltre dello strano caso di conlocazione temporale et spatiale dello ottimo et pio Sancte Michele et una sventuratissima et immonda masnada alli margini della suburbia di Tolosa.

Molti ed illustrissimi sapienti ed esperti delle cose divine e delle cose occulte concordano nell'affermare che il mito del Santo Graal altro non rappresenti che il Sangue di Gesù. La tradizione della costa mediterranea della Francia vede ancora oggi festeggiare, con grande partecipazione di popolo tra le comunità zingare del Midi, le Saintes Maries de la Mer: la leggenda narra che, dopo la morte di Gesù, le Sante si imbarcassero verso la Francia custodendo il prezioso tesoro, al fine di instillarlo nel sangue delle genti di Gallia. I re di Francia, fin dall'inizio, rivendicarono infatti quella lontanissima e divina origine. Fin qui potremmo dire, senza tema di blasfemia, che la casata reale di Francia riuscì a trasformare in questo modo il sangue rosso in sangue blu.
Ma pochi sanno che dopo i due differenti cromatismi ne intercorse un terzo, ben meno reale e per nulla divino, bensì diabolico e mefitico: il sangue verde. Michele Garicoïts, prete basco a.k.a. San Michele, ebbe la ventura di passare nei pressi di Tolosa nel 1832. Qui, in occasione di un ritiro presso i gesuiti tolosani, ebbe modo di rivelare il suo segreto ai severi frati: egli possedeva il Santo Graal, di cui venne in possesso un suo lontanissimo antenato allorquando Jacques de Molay e gli ultimi Templari se ne privarono prima di bruciare sul rogo di Place Dauphine. La rivelazione è confermata dal fatto che, tre anni dopo da una costola dei gesuiti di Tolosa nasce l'ordine dei Preti del Sacro Cuore di Gesù (il Graal!). Ma gli astuti corvacci gesuitici, timorosi del potere proveniente da quella reliquia, con un abile stratagemma la celarono in un luogo sicuro ed inaccessibile: le segrete cantine del monastero di Tolosa, dove si custodivano preziosi orci di uno strano e potente amaro distillato dal cuore (altra inquietante coincidenza) dei carciofi.
Passarono quasi due secoli.
Attraverso vicende di cui si è perduta la memoria, il liquido sacro passò di orcio in botticella, di anfora in ampolla, di vaso in bottiglia per finire, Anno Domini 2004, nel bicchiere di un camionista portoghese che aveva appena perso il suo carico di carpe caucasiche, e di lì in bocca e poi giù nelle immonde viscere del lusitano fino a quando uno spasmo più forte dei precedenti lo spinse fuori a forza, spruzzato a pioggia sui jeans bianchi dell'ignaro avventore S_.


"Cristo!" disse S_.
Non poteva sapere di averci azzeccato in pieno...

Se non hai ancora capito chi è il pollo, vuol dire che il pollo sei tu

... ma mi pigliano per il culo?
... questi mi stanno pigliando per il culo. Questi sono tutti d’accordo e stanno recitando ‘sta scenetta assurda...
... ma perché?

Lo zingaro sorride di sbieco mentre spilla un bel boccalone di schiumosa 1664.
Guardali! Quei due si scambiano sguardi d’intesa, o sbaglio?
Spatola via due dita di schiuma dal bordo del boccale.
E quell’altro, che finge di essere ubriaco?...
Asciuga il boccale con uno straccetto logoro.
È tutto così assurdo! ‘Sta famigliola, sembrano finti... quell’altro che non dice un cazzo e giochicchia con la tazzina del caffé... ‘sti due coi camion, con le carpe... e adesso pure ‘sto biondo che se ne esce fuori con ‘sta storia...
Afferra il boccale, posa la sigaretta, si dirige verso il biondo. Quando posa la 1664 sul tavolo del biondo tutti i presenti lo osservano come se fosse Erode in un asilo. Questione di un attimo.

"Appena questo zotico si leva di torno ti dirò qualcosa che ti può interessare” alitò angelicamente il biondo sotto lo sguardo furente dello zingaro. Divertito e incuriosito, I appoggiò il gomito sullo schienale e, con una lieve torsione del busto, si dispose ad ascoltare la storia di quel buffo e misterioso capofamiglia. Lo zingaro accettò la sconfitta; straccio sulla spalla destra, sigaretta, gomiti ben piantati sul bancone, testa incassata tra le spalle: Mi pigliano per il culo, si convinse.
Lo piglia per il culo? si domandò S_ osservando con attenzione I che ascoltava con attenzione il biondo. I due uomini si guardavano dritto in faccia. I bambini giocavano sul tavolo con una mezza dozzina di macchinine (ce n’era anche una identica alla famigliare di papà, stesso modello, stesso colore). La mamma stava china a risistemare qualcosa all’interno dello zaino e Joao era nella posizione più favorevole per cogliere gli aspetti più seducenti dell’operazione: il decolleté della bionda mamma lo aveva in parte risvegliato dai miasmi di quel residuato di Cynar ma lo sguardo acquoso e le mani tremolanti dicevano molto sul suo stato di salute.
Il biondo parlava da un paio di minuti. Raccontava una storia incredibile, che iniziava così: “Quello non è Cynar andato a male. È sangue.”

aprile 02, 2004

Torino-Milano, Umbe e Maria Concetta

Serata difficile anche per me. Calcetto notturno e outdoor tra le folate di bora di Treiso dopo qualche giro di cocktails Torino-Milano, piuttosto caricati da Umbe. Mi vedevo già in uno speciale del TG2 sui rischi d'infarto, con la mia faccia criptata a pixeloni e sotto lo sguardo azzurro, compìto e cripto-pornografico di Maria Concetta Mattei: la sua voce, come in un sogno, recitava estratti Istat e sottotracce Eurispes con reminiscenze sirchiane, del tipo "... quella tra i trenta e quaranta anni è la fascia più a rischio: alcool, nicotina, sport saltuario, lavoro sedentario e un'alimentazione scorretta, fatta di cene pantagrueliche alternate al classico panino "mordi e fuggi" o ai sempre più appetitosi stuzzichini da aperitivo, sono le principali cause dell'aneurisma cardiaco, del polmone atrofizzato e del ritiro della patente".
Lunedì prosegue la fabula. Liberi tutti.