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aprile 28, 2004

Iazigo sarà lei!

La sotto-provincia di Jasz, al centro dell'Ungheria, è un'enclave etnica dove vivono gli Iazigi: nel 900 l'ultimo eroe degli Jasz venne imprigionato e condannato a morte. Suonò il corno di guerra per richiamare i suoi guerrieri: nessuno arrivò e lui fu giustiziato. Fine della storia degli Jasz.
La strada per Jàszberény attraversa una campagna verde e piatta. Strada stretta, poche curve, asfalto relativamente recente. Ci sono dossi strani, a cammello; ci sono cunette inattese, parallele alla strada, non perpendicolari. Ci sono buche grosse (80-100 cm di diametro, più di una spanna di profondità); a volte leggi sui giornali "...uscito di strada a causa di una buca, si schiantava e perdeva la vita...": mi chiedevo come fosse possibile morire per una buca sulla strada; ora ci credo. Sulla strada non passa quasi nessuno. Ma a volte ci sono dei trattori, modelli anni '70 Daf, Trabant, Husqvarna; a volte sono carri trainati da cavalli; a volte si incrociano colonne di TIR che superano trattori o carri. Né rallentano, né scalano marcia: superano. Quelli che percorrono la tratta Timisoara-Budapest decidono spesso di allungare la strada passando di qua, prima di raggiungere "La Circe Magiara". Non che lo facciano per godersi il panorama; gli Jasz producono clandestinamente alcuni prodotti clandestini che camionisti clandestini portano clandestinamente nel resto d'Europa: candelotti di dinamite al mais, grappe di legno di sedia, chewingum all'aglio.


"Di quiu no muovu-su nessunuscu" ripetè il "bue" rumeno.
La situazione non gli era molto chiara ma il suo istinto bovino gli diceva che c'era qualcosa di strano, lì dentro. Le sue perplessità aumentarono ancora quando, scrutando meglio lo zingaro gestore del bar, ebbe l'impressione di averlo già visto. Tanti anni fa: stava vendendo uno stock di candelotti di dinamite a forma di pannocchia ad un camionero nei pressi di Jàszberény.
Estu no eres zingaru. Estu eres Jaszu!